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PSICOLOGIA: come parlare ai bambini della morte?



Arriva il momento in cui i bambini chiedono di parlare della morte, guardando un film o un cartone, o ancora quando muore un loro caro o l'animale cresciuto con loro. Così i genitori iniziano a porsi il quesito: come parlare della morte al mio bambino?.
Fino ai 3 anni i bambini, quando muore qualcuno di caro, non comprendono quello che è successo.
In questi casi è consigliabile rassicurarli e coccolarli. Tra i 3 e i 5 anni non concepiscono la partenza “per sempre” ma vivono la perdita e il dolore con sofferenza. Dai 6 anni si sviluppa l'idea della morte, prima scoprendo gli aspetti più concreti (funerale, ecc.) e poi come fine della vita. Verso gli 11 anni concepiscono la morte come gli adulti, ma fino a questa età è difficile il riconoscimento e la verbalizzazione delle emozioni.
Allora, come parlare della morte ai bambini?
Innanzitutto non bisogna evitare di parlare della morte ai bambini, ma parlarne quando lo chiedono, spiegando loro che è una fase del decorso della vita: la sua fine. Quando i genitori accolgono le domande dei bambini, loro si sentono ascoltati e liberi di rivolgersi alle proprie figure di accudimento per rispondere ai loro interrogativi. I bambini stimolano a loro volta riflessioni nell'adulto e questo porta ad uno scambio reciproco che creerà le fondamenta per un rapporto basato sul dialogo.
Un modo per parlare ai bambini della morte potrebbe essere quello di definirla come “la fine della vita” lasciando poi che sia il bambino, con lo sviluppo, a crearsi una propria idea a riguardo.
Spesso gli adulti vivono con ansia, paura o altre emozioni negative questo tema. E' importante cercare di non trasmettere tutto questo carico ai propri bambini, che sentiranno quello che i genitori provano con la conseguente associazione di emozioni negative alla morte.
E' importante stimolare i bambini a esprimere e parlare delle proprie emozioni, che cosa provano parlando della morte? In questo modo l'adulto potrà capire cosa prova il bambino e potranno parlarne insieme.
Un aspetto da sottolineare è, invece, quello che chi non vive più ci ha lasciato: bei ricordi, insegnamenti, … il ricco tesoro che quella persona/animale ci ha donato.
Quel ricco tesoro che accompagnerà grandi e piccini per il resto della vita...

D.ssa Anaïs de Santis- psicologa specializzata in psicologia clinica, dello sviluppo e neuropsicologia

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